Lo scandaglio è lo strumento che permette di misurare la profondità del fondale nella zona in cui si naviga.
Si tratta di uno strumento molto antico, legato agli albori della navigazione: infatti, la conoscenza della profondità era di estrema importanza per la sicurezza delle navi e per evitare di rimanere incagliati. In antichità lo strumento era costituito da una semplice sagola con un peso che veniva filata fuori bordo finché il peso non toccava il fondo. La lunghezza della sagola filata corrispondeva alla profondità del fondale.

Miniatura che rappresenta lo scandaglio in epoca medievale
Per rendere più facile la misura, sulla stessa cima venivano creati dei nodi a distanze ben precise. In questo modo si poteva facilmente risalire alla misura contando i nodi.
In alcuni casi i “piombi” utilizzati per la misura avevano una forma convessa e cava alla base, che permetteva di raccogliere un po’ di materiale dal fondale per capire di che tipo si trattasse.
Con l’avanzamento della tecnica, alla semplice cima e peso si sostituirono dei meccanismi di misura meccanici, in cui il peso metteva in moto una serie di ruote dentate che a loro volta riportavano la misura su dei quadranti.
Successivamente alle misure meccaniche, si passò a sistemi più sofisticati basati sul suono (sugli ultrasuoni, per essere più precisi) e sulla sua velocità di propagazione e di ritorno: per questi sistemi basati sull’eco delle onde sonore si parla – appunto – di ecoscandagli.
Il principio di funzionamento degli ecoscandagli è lo stesso del SONAR (SOund Navigation And Ranging), cioè “Navigazione e misura della distanza tramite onde sonore“: una sorgente emette ultrasuoni che vengono poi riflessi da un oggetto. Nota la velocità di propagazione delle onde sonore nel particolare mezzo in cui viaggiano, è possibile ricavare la distanza dell’oggetto dalla sorgente.

Uno degli esempi dell’uso del SONAR in natura è quello dei pipistrelli per evitare gli ostacoli e per cacciare.
Nel caso dello scandaglio, l’oggetto è il fondale marino, quindi le onde vengono emesse dal fondo dell’imbarcazione e riflesse dal fondale. Vi sono imbarcazioni il cui unico compito è quello di mappare i fondali marini e sono in grado di emettere onde a diverse frequenze, non solo per misurare la profondità, ma anche per rilevare la composizione del fondale.
Un altro utilizzo per l’ecoscandaglio è legato alla pesca: infatti, i banchi di pesci al di sotto dell’imbarcazione sono degli ostacoli per le onde sonore, le riflettono e la loro presenza è facilmente individuabile per differenza con i dati circostanti.